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Roma e l’Alta Moda: le radici di uno stile senza tempo

Dolce E Gabbana Al Foro Romano Per Alta Moda 2025

Roma è da sempre sinonimo di bellezza, arte e armonia. Le sue strade, i palazzi storici, la luce che muta durante il giorno creando atmosfere uniche: ogni dettaglio ha una storia da raccontare.

In questo contesto nasce e si consolida l’Alta Moda romana, un fenomeno che unisce la grazia classica della città alla maestria artigianale di chi, con ago e filo, ha trasformato la sartoria in arte.

Roma è quindi il palcoscenico dove si mostrano abiti straordinari, ma è anche la fonte stessa dell’ispirazione.

L’incontro tra cultura, cinema, artigianato e spirito creativo ha dato origine a un linguaggio estetico capace di influenzare intere generazioni di stilisti e di formare un patrimonio che continua a evolversi.

Oggi, più che mai, comprendere le radici dell’Alta Moda romana significa capire il valore della lentezza, della dedizione e del gusto per il dettaglio che ancora caratterizzano la grande moda italiana.

Le origini dell’Alta Moda a Roma

1958 Models In Organza Dresses From Valentino's Springsummer Collection

L’Alta Moda romana nasce ufficialmente negli anni Cinquanta, in un periodo di rinascita per l’Italia del dopoguerra.

Roma, già centro del potere e della cultura, diventa anche il cuore pulsante dell’eleganza. Le sorelle Fontana, Roberto Capucci, Emilio Schuberth, Fernanda Gattinoni, Fausto Sarli e Renato Balestra sono tra i protagonisti di un movimento che renderà la città famosa in tutto il mondo. Gli atelier di via Veneto, piazza di Spagna e via del Babuino si popolano di clienti illustri: dive del cinema, nobildonne, ambasciatrici, e protagoniste della Dolce Vita. L’atmosfera che si respira è quella di una Roma cosmopolita e vitale, dove la moda si intreccia con il cinema di Cinecittà, le serate nei caffè, e l’estetica sofisticata dei film di Fellini.

La moda romana di quegli anni si distingue per il suo equilibrio tra sontuosità e misura. Gli abiti vengono realizzati a mano da sarte e modellisti di straordinaria esperienza, spesso eredi di tradizioni familiari tramandate da generazioni. Il concetto di Alta Moda nasce proprio da questo legame con la maestria artigianale: ogni capo è unico, creato su misura, pensato per valorizzare la personalità di chi lo indossa.

Ma c’è anche un altro elemento fondamentale: in quegli anni Roma diventa una risposta italiana a Parigi. Se la capitale francese rappresenta la sofisticazione e la precisione formale, Roma incarna la femminilità solare, l’eleganza spontanea, il lusso che non ha bisogno di esibizione. La città eterna offre uno scenario ideale per questa identità nuova, e presto la stampa internazionale parlerà di un “Italian Style” nato proprio tra le mura romane.

Il ruolo del cinema è decisivo: sempre negli anni del boom economico le produzioni americane girate a Cinecittà attraggono star come Audrey Hepburn, Elizabeth Taylor e Anita Ekberg, che diventano muse delle maison romane. I costumi di scena realizzati per loro portano l’Alta Moda sotto i riflettori globali, trasformandola in un sogno condiviso. Le immagini di Hepburn in Givenchy e Gattinoni, o di Taylor nei sontuosi abiti creati appositamente per lei, consolidano la reputazione di Roma come capitale mondiale dell’eleganza.

Da quel momento, la moda romana non è più solo artigianato, ma una forma d’arte che dialoga con il costume, il cinema e la storia.

L’evoluzione: dalle maison storiche ai nuovi linguaggi

Atelier Romano

Negli anni Ottanta e Novanta, l’Alta Moda romana attraversa una fase di trasformazione profonda. L’avvento del prêt-à-porter cambia le regole del mercato: la moda deve diventare più accessibile, più rapida, più vicina al quotidiano. Molte maison storiche si trovano a un bivio: rimanere fedeli alla tradizione o reinterpretarla.

Roma sceglie una terza via, quella dell’evoluzione senza rinuncia. Valentino, Fendi e Gattinoni rappresentano l’eccellenza di un nuovo equilibrio tra tradizione e modernità. Valentino Garavani porta nel mondo un’idea di eleganza assoluta, raffinata e riconoscibile. Le sue sfilate a Roma sono eventi che uniscono arte, musica e spettacolo, mentre i suoi abiti diventano sinonimo di perfezione formale. Fendi, partendo dal lavoro artigianale sulla pelliccia e sulla pelle, trasforma il concetto stesso di lusso, puntando su innovazione e creatività.

L’Alta Moda romana continua così a evolversi, ma non perde la propria anima. Negli anni Duemila, l’arrivo di nuovi direttori creativi come Pierpaolo Piccioli per Valentino e Kim Jones per Fendi Couture segna l’inizio di una nuova stagione: la couture si apre al dialogo con l’arte contemporanea, con la tecnologia e con la cultura giovanile.

Piccioli, in particolare, ha restituito alla couture romana una dimensione poetica e sociale, trasformando la passerella in un luogo di riflessione sulla bellezza e sull’identità. Le sue sfilate a Piazza di Spagna o alle Terme di Caracalla sono dichiarazioni d’amore alla città eterna e alla sua eredità estetica.

Parallelamente, si sviluppa un nuovo interesse per i mestieri d’arte. I laboratori artigianali tornano protagonisti: ricamatrici, modellisti, decoratori, pellettieri. Roma riscopre la forza della manualità come forma di resistenza alla produzione di massa. Non si tratta solo di nostalgia, ma di una visione che guarda al futuro partendo dalle proprie radici.

In questo senso, la moda romana si distingue per la sua capacità di unire mondi: tradizione e sperimentazione, classicismo e avanguardia, storia e innovazione.

Roma oggi: un palcoscenico di creatività internazionale

Fendi Stages A Fashion Show At Rome's Trevi Fountain

Negli ultimi anni Roma ha ritrovato un ruolo di primo piano nel panorama internazionale della moda. Gli eventi Dolce & Gabbana Alta Moda, le sfilate di Valentino e Fendi nei luoghi simbolo della città, stanne contribuendo a ridefinire l’immagine della capitale come centro di creatività e sperimentazione.

Oggi Roma è quindi custode di un passato glorioso, ma anche una città che dialoga con il presente. Le collezioni non si limitano a sfilare, ma interagiscono con la città. Le passerelle diventano narrazioni visive dove la moda si fonde con l’architettura, la luce e la memoria storica dei luoghi.

Ma Roma oggi è anche un ecosistema che valorizza la nuova generazione di creativi. Accanto alle grandi maison, si sviluppano atelier indipendenti, scuole di formazione, startup di design sostenibile e collettivi artistici che esplorano nuovi linguaggi. La città offre un terreno fertile per chi cerca un legame autentico tra estetica e cultura.

In questo scenario, la moda torna a essere espressione del territorio, capace di raccontare l’identità italiana in una chiave globale.

Anche la dimensione artigianale resta centrale: i laboratori di ricamo, di pelletteria e di modellistica continuano a rappresentare il cuore pulsante della creatività romana.

Roma, dunque, continua a ispirare non solo per la sua bellezza, ma per il suo spirito: una città che non smette mai di reinventarsi, dove la moda trova la sua voce più autentica e poetica.

L’eredità dell’Alta Moda nella formazione

L’Istituto di Moda Burgo Roma si inserisce perfettamente in questa tradizione. Studiare moda a Roma significa respirare la stessa aria che ha ispirato generazioni di couturier e designer, ma anche imparare i gesti, le tecniche e la disciplina che stanno alla base dell’Alta Moda. Ogni lezione di sartoria o modellistica rappresenta un passaggio di testimone: dal sapere artigiano al talento contemporaneo.

La formazione proposta dal Burgo mette al centro la pratica, la personalizzazione e la cura del dettaglio, valori che rispecchiano pienamente la filosofia della couture. L’apprendimento individuale, i piccoli gruppi, e l’attenzione alla realizzazione concreta di capi unici trasformano lo studente in protagonista di un percorso di crescita artistica e professionale.

Inoltre, la scuola offre un contesto ideale per comprendere come l’Alta Moda non sia solo un esercizio di estetica, ma un linguaggio culturale. Gli studenti imparano a coniugare visione creativa e competenza tecnica, sviluppando uno sguardo critico sul passato e una sensibilità verso il futuro.

Attraverso corsi come Sartoria Professionale, Modellismo Sartoriale e Fashion Design, l’Istituto insegna a progettare e realizzare abiti che parlano di identità, di eleganza e di equilibrio, proprio come quelli che hanno fatto la storia della moda romana. In un mondo in cui la produzione industriale tende all’omologazione, il Metodo Burgo rappresenta un baluardo di autenticità e qualità.

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